5 STRATEGIE PER TENERE A BADA LA TUA GELOSIA”.

E se ti perseguitasse lui?

Un buon esercizio consiste nell’immaginare che lui sia a perseguitarti. Per cui veditelo mentre sbuca da sotto il letto dicendo: “dove sei stata dalle 21.00 alle 21.05?”; mentre ti apre la borsetta e te la ribalta in cerca di indizi, e quando trova un pacchetto di cicche le porta alla scientifica per verificare se le hai offerte a qualcuno; o mentre lo trovi dentro il tuo portabagagli accucciato che ti segue. Può far sorridere, ma se ci riesci sentirai un nodo alla gola di soffocamento e pensando di potergli fare lo stesso effetto ci penserai due volte ad assillarlo o a rimurginare. Per far scappare una persona non c’è nulla di meglio che farla sentire ingabbiata.

Guardati dentro onestamente

E’ nella natura umana essere curiosi per il nuovo, si può amare alla follia una persona, ma dopo qualche anno, uno sguardo a qualcosa di nuovo può scappare. Fai una lista delle volte in cui anche tu hai trovato “interessante” qualcuno, senza per questo aver desiderato di tradirlo veramente ( e se non hai un lista, provvedi). Questo placa la propria gelosia perché se ci si sente un po’ più tolleranti con sé stessi, di riflesso lo si diventa anche con gli altri.

Giocherello della consapevolezza

Se lui fa le moine con una tua amica e l’istinto è lapidarlo sul posto, astieniti per qualche minuto, dopodiché scegliti il suo amico che invidia di più e fai la gallina svenuta. Il senso di colpa che forse proverai farà placare la tua gelosia nei suoi confronti. E se dovesse esprimere lui la sua fagli presente che era un modo per metterlo al corrente della sua delicatezza nei  confronti della  “performance” con la tua amica.

Di chi sei gelosa?

Spesso si è gelosi di persone particolari che si ritiene possano interessare il proprio Partner. La maggior parte delle volte sono persone che in realtà fanno scattare vecchie dinamiche di competizione con figure del passato, per cui riaffiorano i fantasmi di insicurezza, senso di inferiorità, ecc. Queste persone portano la gelosia a diventare “malattia”. Da quel momento non si è più gelosi del partner, ma la sofferenza diventa la vecchia bassa autostima che abbiamo a volte di noi stessi. In questo caso un buon antidoto è cercare di tenere separato il fastidio per un fatto reale e l’irrompere del vecchio senso di insicurezza. Sarebbe consigliabile andarsi a guardare un po’ l’origine di questo senso di inferiorità magari con l’aiuto di un professionista.

Strozzalo idealmente

La gelosia, in termini puramente chimici, produce una attivazione fisiologica, che si trasforma in reazione esagerata verso l’altra persona, piuttosto che in una tensione che rimane all’interno. Ottima cosa sarebbe utilizzare qualche principio di Bioenergetica (Lowen), scaricando la tensione in eccesso magari strozzando il suo cuscino preferito (ovviamente non in sua presenza per evitare domande imbarazzanti). Bisognerebbe immaginare che quello sia il collo di gallo del partner. Se il cuscino dovesse emettere qualche gemito attenzione: dalla fretta avete preso il gatto.

Chiarisci subito

Non far finta di niente per poi accidentalmente fargli cadere il cric sul piede. Meglio una sana litigata subito che perdere due giorni a farsi viaggi mentali su tutte le possibile varianti successe.

Una raccomandazione: quando litighi non metterla sul “hai fatto questo, ammettilo”, che tanto non se ne esce, vale molto di più un: “come credi che io mi sia sentita in una situazione del genere, non pensi che creando quella situazione io possa aver giustamente frainteso standoci male? Se fosse stato il contrario cosa mi avresti detto?”. Solo mettendosi nei panni altrui le persone possono capire la sofferenza che possono arrecare con ciò che reputano una cosa di poco conto. Tenere la propria gelosia su un piano di realtà è un ottimo modo per gestirla.