…non si è mai saputo in quanto si vergognava a dire certe cose).  Certo, per divertirsi la sera ci sono molti modi, ma piuttosto banali, tipo trasportare tutta la sabbia di Riccione a Milano Marittima e viceversa (è divertentissimo, non se ne accorge nessuno); oppure si può andare sulla statale a scattare foto con i Flash agli automobilisti fingendosi Autovelox. Ma per divertirsi in modo originale ci vuole fantasia, e scartata l’eutanasia rimane poco. E poi, insomma, è inutile negarlo, per chi è single (per chi è accoppiato ancora di più) il divertimento preferito è sicuramente creare l’occasione di nuove “conoscenze”. Il modo migliore di corteggiare, si sa,  è coprirsi dietro un simpatico giochino, del quale ce ne può fregare di meno se alla fine non prevede l’utilizzo dei sensi (dire, fare, baciare). Purtroppo le barbare usanze della nostra società pretendono che agli obiettivi ci si arrivi girandoci intorno (come fanno gli squali, siamo barbari).

Una volta c’era il classico gioco della bottiglia, che consisteva nel farla girare e avere quindi una scusante per il bacio; dopodiché si è passati al gioco delle bottiglie, che consisteva nel tracannarsele per poi avere la scusante del bacio con finta perdita di coscienza (“scusa per ieri sera, ero ubriaco/a”); pare che alcuni abbiano usato il gioco della bottiglia in una variante inconsueta: sceglievano l’amato/a che volevano baciare, dopodiché a mò di nave cercavano di vararlo sulla fronte con il fine di tramortirlo/a e baciarlo/a.

Anche le serate con la chitarra han fatto il loro tempo, e sempre più difficile è diventato trovare qualcuno che suoni e canti mentre gli altri limonano. Inoltre se non fatto in spiaggia c’era il problema delle secchiate dai vicini. E d’altronde, anche in spiaggia, al giorno d’oggi, non c’è stabilimento che non si sia trasformato in discoteca e 6000 watt contro due corde vocali si avverte la differenza.