1. …come AIUTO. Parlarne con un amica/o che non abbia un “conflitto di interessi” (invidia o gelosia) è dare espressione a un dolore che rimane altrimenti sordo. I veri amici non interrompono chi si lamenta e diciamocelo, lamentarsi (oltre le 4 volte diventa una perdita di vita) è un vero piacere.
  2. …come BENSERVITO . Te l’ha dato. Che ti abbia lasciato perché eri troppo speciale per lui, perché la mamma da piccolo non l’ha allattato,  o perché come dice Elio: “il ginocchio gli ha fatto contatto col gomito” , non ha  importanza. L’unica cosa che conta è che, per inadeguato  che fosse, il coraggio di mollarti l’ha trovato.  Bando allora ai  “Sì, però se l’ha fatto è perché poverino…”. Lui la cura per il suo ipotetico disagio l’ha trovata: lasciarti.  Punto. E, vivaddio per te , a capo!
  3. …come COLPA . Smetti di addossarti tutte le colpe sul percome e perché è finita. I lasciati indugiano spesso nell’auto – condanna , così, oltre all’abbandono subìto si ritrovano anche con un’ immagine di sé che fa acqua da tutte le parti.  Dice il saggio: “ Invece di investire ogni  energia nel  persuadere del tuo valore  l’uomo  a cui non piaci, perché non guardi altrove?”. Iscriversi a un corso di autostima è una buona alternativa all’auto-fustigazione.
  4. …come DIFETTI . I suoi, ovvio. Se l’occhio cieco dell’amore ti impediva una visione oggettiva, adesso concediti il lusso dell’obiettività. Scrivili come la lista della spesa e pensa che con l’arteriosclerosi peggiorano, dopodiché chiediti se era veramente ciò che volevi.
  5. …come ELEGANZA. Dargli anche il gusto di vederti perdere la dignità chiamandolo e chiedendogli di spiegare ciò che neanche una TAC potrebbe è inutile. Incassare con eleganza lo farà sentire più piccolo.
  6. … come FINIRA’. Il dolore che ti ha inflitto lasciandoti è l’ultimo anello che ti lega a lui e ti guardi bene dal scioglierlo, eppure, che ci piaccia o no, le emozioni hanno vita limitata, come le bollicine della Coca Cola. E anche lo strazio finirà. Aiutati così:  inabissati nella disperazione e ogni giorno descrivila  senza censure  e poi rileggi a voce alta. Finchè una mattina ti accorgerai che le parole sono finite, come le lacrime, e scrivendo sbadiglierai, ti distrarrai, sorriderai. Di te, di lui e del  tuo…ex-dolore.
  7. …come GENUFLESSIONE. Se proprio non riesci a dimenticarlo c’è una strategia paradossale utilizzata in alcune Psicoterapie. Procurati una sua foto e un lumicino, trova un posto della casa che puoi vedere solo tu. Costruisci un’Altarino e ogni mattina e ogni sera inginocchiati davanti a lui come sua devota. Pregalo e cantagli  una messa. Sembra uno scherzo, ma non lo è. Serve a rendere visibili a se stesse la parte dipendente, a volte capita che dopo po’ si scoppi a ridere di sé e questo vuol dire che in noi comincia ad esserci una persona che soffre e una che osserva. E’ il primo passo verso la guarigione.
  8. …come  HIT-PARADE. Stila una classifica di 5 uomini che conosci e che ti piacciono, mettendolo in cima alla lista. Frequenta gli altri lanciando ami. Se qualcuno abbocca prova un po’ a guardare come va la classifica.
  9. …come ISTANTE.  Ancorati al presente. C’è un gioco semplice da fare: immaginati che hai ancora una settimana di vita e chiediti se la passeresti a piangere per lui o per te.
  10. … come JUKEBOX. Quando si ama una persona gli altri non esistono. E’ come se si mettesse sempre lo stesso disco, per cambiare bisogna sforzarsi di sentire un disco sconosciuto per qualche volta. La canzone preferita si lascia quando un’altra piano piano prende il suo posto. Certo che se ci si mette i tappi nelle orecchie è dura…
  11. …..come KAMASUTRA. Immaginati che ti abbia lasciata per sperimentare il Kamasutra con il suo commercialista. Un po’ di fascino lo perderà sicuro.
  12. come LEGGEREZZA. La fine delle cose ci fa sentire un peso che si avverte quasi fisicamente. Il corpo è il nostro padrone, se gli diamo occasione di esprimere la sua leggerezza ce la restituirà in termini psichici. Una danza piuttosto che una nuotata in piscina a mò di paperella, può permette al corpo di esprimere il suo dolore con il suo codice e restituirci leggerezza.
  13. …come MALATTIA. Quando si sta male per amore sembra che il mondo giri intorno a noi. Molte persone che hanno subito un grande dolore trovano un senso nell’avvicinarsi ad altre persone che soffrono anche fisicamente. Fare qualche giorno di volontariato andando a trovare chi è meno fortunato può aiutare a ridimensionare il problema.
  14. …NOSTALGIA :  in questa prima fase , a meno che tu non sia un’artista  ( in quel caso somministratela alla grande, così ci scappa il capolavoro!) dosala con cura. Quando arriva prendila, ma non cercarla . Poi, quando soffrirai meno,  potrai concedertela, e il ricordo  sarà dolce
  15. …come ONESTA’. Spesso alcune persone, per paura di ferire o di essere accusate di crudeltà, senza accorgersene,  fanno di tutto per essere lasciate, evitando così ogni responsabilità. Chiediti se è il caso tuo e se lo fosse ammetterlo a te stessa è un atto di maturità che ti servirà a conoscere quello che vuoi (o che non vuoi).
  16. …come PROFUMO. Compera un profumo da uomo. Il più sgradevole che esiste, guarda una sua foto e annusalo, associando i due stimoli sensoriali. Può capitare che butti foto e profumo (che costi poco, ovvio).
  17. …come QUADERNO. Prendine uno e scrivi quello che provi, ogni volta che scrivi qualcosa, rileggi ciò che hai scritto la volta prima. Vedrai la trasformazione del dolore, che rimarrà su quelle pagine.
  18. …come RIVALE. Ti ha lasciata per un’altra? Ti consoli pensare che ciò che ha fatto mancare a te, alla lunga lo farà mancare anche all’altra, poiché non è così semplice cambiare. In pratica è come se avessi ceduto il mutuo.
  19. …come SALVARE. Ci siamo evoluti con una funzione di sopravvivenza abbastanza curiosa. Ricordiamo del passato solo le cose piacevoli. Spesso immaginarsi di chiudere un file o un capitolo della nostra vita con un tono positivo e malinconico ci aiuta a collocarlo nella sfera dei ricordi. In fondo siamo ciò che siamo grazie alle esperienze che abbiamo fatto. Chiudere una storia concentrandosi solo sul negativo lascia un senso di rottura interiore. Chiudere una storia salvando anche il positivo fa sì che la storia si chiuda veramente.
  20. …come TERRA. Stenditi a terra da sola, nella tua stanza e senti il contatto fisico con la madre terra. E’ l’unica che ti può dare il vero sostegno per affrontare tutte le intemperie della vita.
  21. come…UMORISMO. Pensa che hai avuto un bel senso dell’umorismo a metterti con lui…che con te centrava come le cozze con la Nutella…
  22. come…VELA. “E’ una vela la mia mente, prua verso l’altra gente…” come diceva una canzone, sei ancora sulla tua barca e basta spostare la prua verso il resto del mondo (ti rimangono da conoscere qualcosa come 2.987.586.294 uomini, datti una mossa)
  23. … Celebrare un bel rito buttando una sua foto stracciata nel water può essere veramente liberatorio e prima o poi dovrai tirare la catenella.

Oppure

W…COME WALTER. Chiamalo. P.S. e se lui si chiama Walter chiama Paolo, e se lui si chiama Paolo chiama Luigi, e se lui si chiama…etc.