mediazione sentimentale

“come e perché convivere con un/una rompitasche”
Le coppie percorrono spesso una strada simile: passano dal mistero, dall’idillio, fino ad arrivare a spellarsi, attribuendo al partner la rovina dell’universo. Vecchie e personali dinamiche tornano e ci fanno scontrare apparentemente con lui/lei, ma più spesso ci parlano di noi.
Si crea il vortice delle cose non dette o dette male che raffreddano gli animi, vorremmo lasciare, ma non ce la facciamo a reggere l’abbandono e la solitudine.
Spesso, o rimaniamo insieme, ma intrappolati, o troviamo amori paralleli, che dopo la fase iniziale ci riportano al solito problema: noi e il nostro modo di vivere la relazione.
Quindi tanto vale fare i conti con sé utilizzando l’arma dell’umorismo, arrendersi al fatto di essere un po’ “contorti” (ovviamente tra sé e sé, onde evitare il sadismo del partner) e riappropriarci delle nostre proiezioni (l’attribuire all’altro/a caratteristiche proprie).
La lotta di coppia può diventare un’oc-casione per conoscere se stessi senza incartonirsi dal dolore nel tentativo di cambiare l’altro/a. Si fa prima a cambiare sé stessi.
Può essere allora divertente scoprire cosa ci spinge a:
– Essere cornuti ma giocare d’anticipo
– Fare in modo che il cane comune gli/le si aizzi contro
– Utilizzare la prole per carpire vantaggi
– Lasciarlo/a portandosi via il televisore
– Andarsene sabotando la lavatrice
– Vendicarsi per non deprimersi
– Fingere di portar via l’immondizia