…sostengono che il linguaggio del corpo parla chiaro, che è già una contraddizione in termini, essendo muto.
Fa niente. Chiediamoci: è possibile ottenere un profilo di personalità semplicemente guardando una persona ballare? alcuni miei colleghi sostengono di no, ma non si sono mai visti ballare…

Sarà capitato di vedere persone dimenarsi senza una ragione di emergenza lo giustifichi; ebbene, stanno ballando. Alcuni ballando vanno incontro a denunce per “procurato allarme” traendo in inganno alcuno Carabinieri, altri fan venire desideri erotici, altri ancora li fanno passare. Tu come balli?.

Il tipo salterino (quello che salta sempre)
Un bel test sarebbe inchiodargli i piedi al pavimento con tasselli del 12, per vedere cosa succede.
Nel caso si tratti di danza tribale che prevede salti, la prima domanda da porsi è che ci fa un indigeno a casa vostra. I significati profondi di una danza tribale bisognerebbe chiederli alla tribù che li fa, ma se non li avete come vicina di casa, dovrete accontentarvi di rinforzare i pavimenti. Per alcuni, pare che i continui salti servano ad “impiantare” il corpo per terra, per altri vorrebbe significare il cercare di librarsi in aria per staccarsi da una realtà frustrante. I Canguri ritengono più semplicemente che siano dei loro simili che vogliono andare da qualche parte, ma non hanno ancora deciso in che direzione.

Il tipo dinoccolato
In genere ha le braccia lungo i fianchi, che per una questione fisica, dopo qualche ora raggiungono il terreno tirando il pavimento a specchio. Le braccia e le mani, che possono simboleggiare la capacità di costruire, di realizzare, di plasmare il mondo, sono inibite in una sorta di timidezza che finisce quasi in un atteggiamento del tipo: “vorrei, ma non posso”, e quindi del “se le muovo me le segano, quindi me le tengo vicine”. Da un punto di vista ingegneristico si potrebbe però definire un “ballerino antisismico”, nel senso che in caso di terremoto (emotivo) l’apparente fragilità si rivela vincente, in quanto l’equilibrio vero è riposto nella struttura dinoccolata del corpo. All’inverso ci sono persone che agitano le braccia e le mani modello “naufragio perpetuo”, che creano parecchi equivoci negli astanti che rispondono con un saluto a uno che credono li stia salutando.

Il tipo da lento
Nella Musicoterapia passiva esisterebbe una correlazione tra la depressione e la musica lenta e tra la maniacalità e la musica forte e ritmata. Tradotto: chi è triste preferirebbe le lagne, chi è molto, troppo allegro l’”unz unz” tanto in voga nei Tarazzi. Qui, sempre da un punto di vista ingegneristico, esisterebbe un meccanismo strano. Solo con la lentezza la persona “sente”; se si agita come un frullatore perde la Trebisonda. Egli è un vecchio “Diesel”, va piano, sano e lontano (anche se oggi i Diesel vanno fortissimo, lontanissimo e si impastano che è un piacere).

Il tipo sensuale
Se il movimento è sinuoso vi sembrerà di vedere le onde del mare, che sai mai quando arriverà quella improvvisa che ti bagnerà le scarpe, ossia quando ti vomiterà sui piedi. Tutto è mobilissimo, sembra un gatto e l’unica diagnosi differenziale per capire se è solo drogato è provare a dargli dei croccantini. Da ciò si potrebbe dedurre che i ballerini siano le persone emotivamente più libere, se però vai sul professionale ti trovi degli ossessivi che misurano col Compasso anche l’apertura delle narici, la qual cosa toglie naturalezza all’orango tango che è in noi.

Il tipo rigido
Capita di vedere certi umani ballare ed essere presi dalla voglia di scuoterli per vedere se c’è dentro la sorpresa. L’impressione è di un blocco di cemento con sotto le ruote. Un test di conferma lo potreste ottenere dandogli una gomitata nel costato, ma vi costerebbe il gomito. Attenzione: spesso succede che una struttura rigida esteriore serva a preservare una eccessiva sensibilità interiore, o all’inverso, e cioè che una struttura apparentemente morbida ed esterna, nasconda una durezza interiore. Quindi non traete conclusioni affrettate se prima non date una forchettata al ballerino per verificare il grado di cottura esterno-interno.