…mi chiamo Lisa e ho 24 anni , tra tira e molla sono ormai quattro anni che sto con Gualtiero, un ragazzo premuroso, gentile e molto innamorato (……). Da un po’ di tempo, però, mi sono accorta di non essere più soddisfatta della mia relazione: sogno ad occhi aperti di incontrare una persona nuova (……) che mi faccia bene e che mi salvi dalla routine (….) che fa parte delle mie giornate da troppo tempo ormai…
Questo forte desiderio contrasta però con la mia più grande paura : la solitudine (….) . Pur essendo una ragazza attraente e molto corteggiata da altri uomini mi sento sempre insicura (….)  e ciò mi porta ,inevitabilmente , a non riuscire a lasciarmi alle spalle le delusioni delle mie storie passate (….) rimanendo ancorata a questa mia solita vita nel dubbio di non riuscire a trovare di meglio di ciò che ho già. Cosa devo fare? Vivere nella sicurezza di una relazione stabile (….) ma non più appagante oppure mollare tutto e ricominciare sperando in una nuova (….) primavera?”

“Cara Lisa, non la conosco e non conosco Gualtiero, quindi mi limito a dare una risposta semi-seria con una lettera puramente ipotetica di Gualtiero…”

“Mio incessante amore Lisa, ormai sono quattro anni che ti porto la colazione a letto e detto francamente mi sono sbiellato tre quarti di prostata; indi per cui da domani si cambia registro, anzi già da stasera esco con gli amici, credo si vada a puttane o giù di lì; il lavoro l’ho lasciato, adesso spaccio e non avremo più le nostre notti tranquille, perché ogni tanto ci sveglierà la narcotici per perquisirci. Per le vacanze avrei pensato a un bel giro in Afghanistan, ma senza elmetto e con le magliette con scritto sul davanti: “siamo americani” e sul dietro un bersaglio.
In fondo hai ragione tu, sono troppo tranquillo, ti amo troppo, e come diceva Freud in quella canzone: “prendi una donna, dille che l’ami, e ti ritrovi col culo tra i rami”, devo imparare a somigliare un po’ più a uno che c’è, ma non troppo, comprensivo, ma nello stesso tempo ottuso. Solo così vedrai in me la persona irraggiungibile che assomiglia tanto a qualcuno della tua famiglia; inoltre potrai vivere nella trasgressione e dare la colpa a me che diventerò sicuramente depravato, me lo sento”.

Ora le chiedo: se Gualtiero scrivesse così sarebbe più affascinante? Se la risposta è “sì”, le consiglierei di guardarsi un po’ dentro rispetto alle proiezioni del passato che vanno da un eccesso all’altro. Se la risposta è “no”, le consiglierei di guardarsi un po’ dentro rispetto alla paura dell’abbandono e alla sua capacità di camminare e vivere sulle sue gambe, per non finire con un uomo che non ama solo perché assicura che ci sarà sempre (cosa che in realtà è solo apparente, perché niente è sicuro). Se la risposta è “forse” le consiglierei di guardarsi un po’ in giro, qualcosa si raccatta sempre.