Sessisti? poco, diciamo che se Renzi fosse stata una donna – solo per quello che ha detto e non fatto – il termine “troia” sarebbe sostituito con “Renza”; si direbbe: “te e quella Renza di tua madre” “raga, stasera andiamo a Renze”, “stasera mi metto giù da Renza”, ecc. Sarebbe bastato l’inizio del suo operato; immagina Renza che sta dalla tua parte e la sera prima ti manda un sms: “caro, stai sereno”, e il giorno dopo te lo trovi con i piedi sulla tua scrivania; l’avesse fatto una donna perfino Bergoglio avrebbe detto: “se lo fa a me giuro quanto è vero Dio che me la……”.
Pensa se Renza inceve di Renzi, avesse dichiarato: “l’articolo 18 non va cambiato” e poi: “è inutile, va tolto”; chi non avrebbe pensato: “porca vacca, non ha neanche il ciclo regolare, avrebbe dovuto cambiare idea tra 4 giorni”. Se fosse stata una donna a dire: “le autoblu le vendiamo su eBay, dovrebbero fruttare 370mila euro” (per poi venderne 7 a 50mila totali), gli Italiani sarebbero stati tutti d’accordo: “adesso tu sali su ogni autoblu, vai sulla statale con la minigonna e con le auto di servizio fai i servizi finché non le hai vendute tutte”. Niente, a un uomo simpatico e gioviale dalle battute alla Macario si perdona anche questo. E parlo solo di cose “piccole”, tipo: “Nessuna preoccupazione sui conti pubblici” infatti con lui abbiamo raggiunto il Debito pubblico record; l’avesse fatto una Renza? l’avremmo presa per un braccio e portata davanti alla Esselunga : “ecco cara, questi sono 10€ devi comprare un kilo di pane e un litro di latte, se non ci stai dentro la rimanenza la paghi facendo…… al cassiere”. Fosse stato una Renza perfino Siffredi avrebbe detto: “no, con questa non ci riesco, un po’ di decoro, se le offrono 2€ questa mi interrompe la scena e cambia set, abbiate pazienza”
In fondo aveva ragione Bergson (“Le rire” un libro del 1900, pietra miliare sui meccanismi dell’umorismo) Quando parlava dell”Asociabilità del comico”; in sintesi, del fatto che la risata (in questo caso la simpatia) scaturisce quando uno fa cose talmente senza senso e buffe o a capocchia, che alla fine ti diventa anche simpatico, malgrado ti faccia un danno. Questa è la forza di Matteo, che non nasce oggi, credo che fin da bambino sia sempre stato un frangi……, di quelli che te li vedi comparire all’improvviso col sorriso ottimista degli ebeti e nelle situazioni più impreviste. Me lo vedo a giocare a nascondino: uno contava, si girava e se lo ritrovava davanti sorridente col braccio alzato: “sto qui, amico mio!” “ma testa di … non dovevi nasconderti?” “sì, ma l’era per stare un pochetto in compagnia…”. O a scuola, il maestro: “oggi interrogo. c’è qualche volontario?” e Matteo: “io!” bene, parlami del Rinascimento” “prof, francamente devo ancora informarmi” “e che ti sei presentato a fare, o scemo?” e lui sorridente: “così da qui posso salutare i miei amici, ciao compagni, tutto bene?”. A giocare a calcio in porta, lo vedo, e quando tiravano un rigore restava immobile di lato sorridente mentre la mamma gli faceva la foto mentre gli avversari segnavano e dopo che i compagni lo saccagnavano di botte, lui sorridente gli diceva: “grazie a tutti per l’attenzione, amici”.
Credo che la sua forza la debba tutta a sua madre, un gran donna, ma dissociata dalla realtà, se Matteo prendeva 4 a scuola, lei gli faceva una torta con 4 candeline e andavano di coriandoli, cappellini e trombette. Non è esatto dire che gli perdonava tutto, sarebbe più giusto dire che qualsiasi …….facesse veniva vista come un successone su cui sorridere, fare battutine con i giochi di parole che neanche a “Striscia la notizia” e e festeggiare. Per cui, immagino che anche se avesse dato fuoco alla casa, la madre avrebbe subito chiamato i suoi amichetti per improvvisare un falò tutti insieme per cantare e sopraggiunti i pompieri avrebbero ingaggiato una gara di gavettoni, così, ignari di quello che stava succedendo, sempre sorridenti come dopo 75 gocce di Serenase. Suo padre, invece si deve essere arreso quasi subito, dedicandosi ad altro, pare che una volta tentò di punirlo chiudendolo in cantina, ma il risultato fu che era diventato amico dai topi e si divertivano come matti a mettere le dita nelle trappole.
Questo Bruno Vespa da giovane, ha fatto e continua a fare esattamente tutto quello che l’italiano medio non sopporta delle donne, quando cambiano idea ogni due per tre, che dicono una cosa e poi ne fanno un’altra, ma è un furetto, un castorino con i due dentini davanti che si scofana il tuo pic-nic, come puoi dirgli qualcosa?, fa sempre tenerezza, è il danno inconsapevole. Egli non si preocupa di sembrare scemo, se no si chiederebbe: “e se poi qualcuno si incazza veramente?”, macché, intenerisce tutti per quella figiognomica che Lombroso avrebbe annoverato tra i visetti di un canguretto nel marsupio che ti lecca l’obiettivo delle tua costosissima macchina fotografica, che se solo tua moglie si dimentica di metterci il copri-obiettivo la lasci a dormire per due settimane sullo zerbino. Questa è la sua grande forza: il danno inconsapevole e sempre sorridente, ignaro della realtà che lo circonda, ma senza malizia; perfino una mia amica (laureata in scienze politiche) quando le ho chiesto perché lo votava mi rispose: “ha la faccia simpatica, ha sempre la battuta pronta”. Prova a scriverle quelle battute e falle dire alla Michela Brambilla, diventano frasi patetiche da mettere su una corona di fiori a un funerale di uno dei suoi cani a tre zampe (che in realtà erano cani con zampe e famiglia regolare, a cui lei ha fatto sparire il collare e una zampa, in quanto soffrente di Disturbo della Piccola Fiamiferaia, una sorta di sadismo mascherato che ti porta a causare situazioni di disperazione per poi porgerci rimedio, senza essere denunciata (in quanto gli animali non possono dire come è andata veramente).
Tutto questo comunque non sarebbe stato possibile se Renzi fosse stato una donna, già da bambina, facendo esattamente le stesse cose, sarebbe stata isolata e presa in giro e discirmitata come ritardata mentale, senza amiche, amici, ecc. avrebbe suscitato solo pena e compatimento .
Il vero problema, e non solo degli Italiani (e sia Freud che Piaget l’avevano capito da tempo, è che la razza umana è sostanzialmente stupida al 95% (Freud avrebbe detto nevrotica, ma per signorilità, e Piaget o Kohlberg con le loro teorie sullo sviluppo cognitivo e morale, osservando oggi l’umanità, avrebbero dovuto ammettere che gli stadi più evoluti li ha raggiunti solo Salvini quando dorme.
Quindi il problema è che si confonde il livello con la relazione tra due “cose”, Albano, senza togliere nulla alle sue grandi capacità artistiche di produrre vino, in Russia è osannato, ma interrompete un suo concerto e metteteci George Benson? che canta anche in russo e col colbacco, ma senza quel meraviglioso ritornello di “Felicità” che ha fatto innamorare tanti e tanti bravi giovani di C.L. ;che senso ha mettere un Ivano Fossati in sud america al posto di un Ramazzotti o una Pausini? è come fare un seminario di filologia comparata, prima di Roma Lazio.
Purtroppo, ed è dura da accettare, la minoranza ha sempre ragione e la prova è che se vincessero loro le elezioni il mondo sarebbe il paradiso, senza inquinamento, guerre, cancro da sostanze che ingurgitiamo e altro. Quindi un Renzi può sembrare molto intelligente, ma canta davanti ai Russi (per carità, la maggioranza, le minorante pensanti ci sono dappertutto). Se vincessero le minoranze Trump sarebbe solo l’erede della compianta Moira Orfei, o meglio, lavorerebbe per lei, perché lei non era una cretina e in comune avevano solo il vizio di accovacciarsi i gatti in testa.
Una donna, molti e molti millenni fa, non era subordinata, ma complementare all’uomo, oggi invece deve assumere ruoli maschili per essere accettata, mentre se al posto di un ministro dell’economia maschio, ci fosse una donna, lei ce l’ha nei geni il far tornare i conti. Non dovrebbero mai esserci uomini in politica, ma donne, vere donne (ripetuto per chiarire che Theresa May è un uomo), che hanno amministrato famiglie, cresciuto figli, poi purtroppo con la civilizzazione, si son rovinate anche loro e han cresciuto dei Renzi, dandogli corda ogni volta che apriva bocca invece che attorcigliargliela intorno al collo e poi tirare come si fa per accendere i fuoribordo (in questo caso accendere qualche neurone).
In fondo però Renzi è una donna, certo, non di quelle sane che come dici una ……..il resto della frase la dici a un muro, ma di quelle che non esistono senza l’ultimo Iphone, o con un vestito dove la marca copre il vestito, insomma, figlie di un’identità tatuata o finta con feticci consumistici (e la colpa è mia e della mia generazione, non loro) e quindi incoerenti e perse, confuse, che cambiano più idea a seconda dei gradi con cui il vento gli entra nell’orecchio, ma all’apparenza sicure e che tracciano la strada indicando l’unico muro di cemento davanti, sorridenti e furette; come non innamorarsene senza 18 sedute a settimana e vagonate di Psicofarmaci? Berlusconi è vecchio, non ci fa sognare, lui solo è in grado di spararci….per altri 18 anni e Salvini ancora, purtroppo, deve ancora finire le medie e chissà se passa. Almeno Bossi sapeva fare le lauree in medicina finte e aveva la voce di chi lavora (che in realtà usava per cantare il liscio), Salvini si indigna più alla Sgarbi, che cozza già in prosodia (emotività nel linguaggio) con il lavoro, povro, sembra sempre che la premessa sia: “cominciamo col dire che non ho voglia di fare un cazzo, poi da qui si può parlare di tutto, CHIARO!?.
TOTALE: Renzi è una donna, ma di quelle vuote, cioè quelle che gli uomini preferiscono…..e poi insultare, ma ha una grande fortuna: è un furetto maschio che ha preso per ghiande i nostri…….e noi ridiamo pensando che è come Pierino o Paperino, invece è solo e onestamente il danno inconsapevole dell’idiota sorridente neanche consapevole (e anche se c’è un conto cifrato da qualche parte, non lo fa veramanete per quello) che ci fa tanta tenerezza intanto che ci rosicchia le…..