…dare degli strumenti di conoscenza per potersi curare bene in caso di problemi (di persone che “non ne hanno bisogno” sono pieni i reparti di Psichiatria); di sapere a chi affidarsi e saper valutare se chi vi cura è più fuori di voi; il principio è lo stesso di Vanna Marchi con le alghe; se servono per far dimagrire almeno su di lei non funzinano, ergo: guardate il vostro/a Psico, se ha la panza, fuma, beve come un’ossesso/a, non è atletico/a come un gatto (non palestrato/a), se vedete rigidità di postura e se si offende quando le dite che è vestito/a a capocchia, lasciate perdere, deve prima curarsi lui/lei.
Un piccolo estratto
Chi è l’essere umano?
- Ci son voluti secoli prima che l’uomo si civilizzasse, ma con 6 birre medie torna come prima.
Infatti, se con l’apriscatole aprissimo la capocchia all’altezza delle orecchie, sotto ci troveremmo le stesse strutture neurobiologiche di uno scimpanzé, e se scendessimo ancora di più troveremmo una struttura neurobiologica (che ci induce a comportamenti primitivi) uguale all’animale più idiota (nel senso di meno adattabile all’ambiente) tipo il ragno che se gli disfi la tela ne rifà una uguale nello stesso posto anche se gliela rompi 200.000 volte (conosco degli ingegneri che fanno uguale e dei pirla che gliela rompono altrettante volte).
- Dalla preistoria a oggi, è l’essere umano maschio più forte (oggi più potente o ricco) ad avere accesso al cibo migliore, al territorio, alle femmine più giovani per riprodursi…come lo so? Mangio surgelati, vivo in un monolocale e frequento prostitute che per 50 euro non vogliono riprodursi con me.
In fondo nulla è cambiato, tutto il mondo è concentrato nelle mani di pochi, questo grazie alla mente che ha permesso di sviluppare migliori strumenti di dominio sugli altri; certo che se nella savana un elefante dicesse: “ho comprato l’Africa, uscite tutti per favore che è proprietà privata” basterebbe rispondergli: “perché se no?” e l’elefante sarebbe nella cacca, non potrebbe certo mettere confini e dogane. L’essere umano sì, e inserirebbe anche il permesso di soggiorno. Insomma, si potrebbe dire che i comportamenti umani si differenziano da quelli degli animali maschi sostanzialmente per il fatto che a volte siamo vestiti.
- Dalla preistoria ad oggi, è l’essere umano femmina più fertile (oggi più giovane e bella) ad avere accesso ai maschi più potenti per riprodursi e quindi al cibo migliore, al territorio (allora era la grotta all’ultima moda, oggi c’è l’attico)…come lo so? Sto con un cesso, faccio la spesa al discount, e ho il mutuo fino al 2035.
I comportamenti specie specifici dell’umano femmina erano un tempo complementari a quelli del maschio e legati alla sopravvivenza; il maschio cacciava e la femmina badava che nella grotta non entrasse una comitiva di giapponesi, ovviamente non si accoppiava con il più sfigato in circolazione, ma quello che mostrava di avere i geni più ”forti”, inoltre cucinava dal bisonte al ramo secco, educava e gestiva la prole, la difendeva dai testimoni di Geova levando i citofoni, ecc. Insomma, la donna è fatta neuro biologicamente per gestire, se mettessimo tutte le donne in parlamento, al massimo si ruberebbero la cipria tra loro. Si potrebbe dire che i comportamenti umani femminili si differenziano da quelli degli animali femmine sostanzialmente perché i secondi non sanno chiamare un avvocato per gli alimenti.
- Tra i comportamenti umani specie specifici c’è anche il bisogno di dare e ricevere affetto, se no non saremmo mai stati in grado di crescere le nuove generazioni, che però, appena diventano un minimo autosufficienti, rispetto ai nostri tempi, non capiscono un cazzo.
Se l’essere umano( e l’animale) non provasse affetti, abbandonerebbe i cuccioli e al mondo ci sarebbero solo quei tre, quattro, che si sono fatti da soli. Negli umani, avendo una gestazione più lunga i legami sono più duraturi, anche se a volte ipocriti, infatti per alcuni, col tempo, il vecchio genitore diventa un peso, ma lo si “deve” sopportare (anche se inconsciamente è stato e sarà il più grande amore, poi assume solo altre facce). Gli animali difficilmente vanno a trovare la zia; insomma, Iguane a pranzo dai parenti la domenica non ne ho mai viste.
- La coscienza è ciò che distingue l’essere umano dall’animale, egli è consapevole che se sbrana un animale lacerandogli le carni, questi soffre, per questo li mette in forno col rosmarino.
Noterete che se vediamo un bambino maltrattato ci indigniamo e accorriamo in suo soccorso, ma per il milione e mezzo che muore ogni anno per miseria e malattia, non siamo disposti a rinunciare neanche di andare al “giapponese”. Questo non perché siamo bastardi e cattivi, ma perché la nostra parte animale ci fa vedere il bambino che abbiamo sotto gli occhi con emozione e un’identificazione, l’altro milione e mezzo è una battuta di quello del telegiornale, mica è vero.
- Gli esseri umani hanno il dono del linguaggio, che gli permette di discutere civilmente, definire i particolari, sanare le divergenze, e finalmente decidere chi è meglio bombardare.
Anche gli animali comunicano, ma essendo inferiori, anche se anche uno di loro dicesse: “petrolio” gli altri non capirebbero un cazzo e a volte non è una brutta cosa.
- Gli esseri umani hanno la capacità di pensare, quindi di anticipare, di costruire; ma se il mondo fosse stato in mano agli animali su Hiroshima al massimo ci avrebbe cagato un piccione.
La mente e la sua intelligenza è la grande differenza tra il regno animale e quello umano; è vero che la mente ha dato opere meravigliose all’umanità (se non è stato l’inconscio), ma francamente preferivo ci fossimo fermati alla scoperta del fuoco, al massimo dell’accendino.
buon divertimento, se vi capita…