Dott. Renato Trinca
Psicologo-Psicoterapeuta 

                                                             Iscr. Ordine Psicologi Lombardia n.4

“Le emozioni inespresse non moriranno mai, sono sepolte vive e, se non le esprimi, usciranno più avanti in modo peggiore” (Sigmund Freud). QUINDI E’ ARRIVATO L’ARROTINO, OSSIA:

LO PSICOGNAGNOLO ONLINE

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PS ovviamente e come al solito il primo consulto è gratuito, offre il governo con i soldi della BCE

La “Psicognagnola” (come chiamava mia madre la Psicoterapia) è un quarto della mia vita; circa 30 anni non solo ad ascoltare, ma a prendere minacce, botte e sputi (queste ultime due gentilezze dai poveri bambini con disagi piuttosto marcati nella psicoterapia infantile e dell’adolescenza). Infatti, per pura casualità o sfiga, mi son trovato a cominciare a lavorare negli allora SERT (servizi tossicodipendenza) NOA (centri alcologia), ecc. Quindi con soggetti un po’ difficilini, ricordo ancora una bottigliata in testa di Ballantyne (whisky), una bastonata da parte di un tossicodipendente, una pistola che mi misero sul tavolo, e tante altre divertenti cosette. Non parliamo appunto del lavoro con bambini e adolescenti con patologie psichiatriche che invece di parlare agivano. D’altra parte, con l’altro lavoro mi arrivavano anche pazienti ricconi e affermati che non riuscivano a capacitarsi di  come gli avessero potuto caldeggiare me come psicognagnolo. Rido ancora pensando a uno che mi disse: “io non mi farò mai curare da uno che indossa quel maglione da barbone” 🙂 ma questi avevano fatto il giro delle 7 chiese dai più famosi e quotati colleghi e quindi ero “l’ultima spiaggia” :-).

E gli altri tre quarti della mia raminga vita? uno se ne è partita con la musica, nata come le altre due cose a 5 anni, questa per opera di mio fratello che suonava. Quindi suonare dal vivo, dischi (mai venduto uno) ecc. Un altro quarto se ne è partito con l’umorismo (ereditato da mia madre sempre in tenera età) che ho cominciato  a “esercitarlo” professionalmente  a 23 anni per pagarmi l’università e in seguito, grazie a Zelig, per pagarmi la casa e infine il quarto “vizio” (sempre precoce), la barca a vela, che mi è servita come antistress nelle mie navigazioni solitarie per riposarmi dalle abboffate di colleghi vari, pubblico e pazienti, con le mie bagnarole, fino a diventare velista con i titoloni da esibire, ma solo perché pensavo di utilizzarli per vantarmi con le fanciulle (che però gliene può fregare di meno)

E quindi? e quindi dopo i due anni di emergenza Covid dove moltissime persone hanno slatentizzato la parte angosciante che dormiva (vedi frase di Freud sopra) e io sono diventato scemo a cercare di evitare che non si presentassero a un pronto soccorso in preda al panico, ho ricominciato a suonare, per urlare cantando i miei quasi due anni di arresti domiciliari forzati, tanto che ero convinto che poi mi avrebbero dato un “bonus reati futuri”, ma così non è stato, anzi…:-)

Totale, poiché i soldi del cabaret con la crisi seguente erano finiti – e a me piaceva l’umorismo, non il lavoro di autore o comico, che è un’altra cosa perché devi inseguire i gusti e il livello del pubblico, come quando, prima del cabaret mi mantenevo suonando nei locali fumosi e dovevo fare le canzoni che odiavo, ma che piacevano al pubblico (“Margherita” in testa) – sono tornato a suonare ma in modo nuovo, in giro per le strade d’Europa (Buskers, anche se in realtà ho speso il triplo di quello che ho guadagnato), cosa che avevo già fatto in un “tour” a 19 anni girando e dormendo in tre su una Panda. Nel 2022 in pratica ho suonato anche dove in alcuni posti non capiscono nemmeno cosa stai facendo, non tanto ad Alicante, Tenerife o Atene, ma quanto a Tunisi, in Madagascar, in Thailandia, in Oman, ecc. Insomma, sono l’unico musicista al mondo che per suonare spende una fortuna 🙂

E i pazienti? credo che l’unica cosa positiva del Covid è che ci ha costretto a fare le sedute ONLINE ed è così che è nato, per me, lo PSICOGNAGNOLO ONLINE. Faccio sedute in ogni angolo del mondo, i pazienti non devono perdere un’ora ad andare, una a tornare e 50 minuti di seduta, io posso non lavarmi che tanto online non si puzza, loro pagano molto meno, a che ora sono più comodi e anche seduti sulla tazza del water tanto non si vede. QUANDO TORNO A MILANO LI VEDO DI PERSONA, tanto per dimostrare che non sono frutto di Intelligenza Artificiale (AI), anche se il dubbio non viene a nessuno avendo un leggero ritardo mentale autodiagnosticato 🙂

 

NOVITA’: l’anno prossimo chiederò al mio amato Ordine se posso prendere un Camper e fare lo Psicognagnolo “ON THE ROAD”, fanno qualcosa di simile a Bologna, ma poi non si mettono a suonare la chitarra.

 

 

“Se non sai chi è il tuo terapeuta veramente, non ti fiderai mai veramente…”  Renato Sigmund Trinca

 

 

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